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Madonna di Strada Cupa, XVI sec., Cappella del Coro d’Inverno

La costruzione della Cappella del Coro (o di Strada Cupa) è legata a una tradizione devozionale sorta intorno ad un’immagine della Madonna trovata ai piedi del Gianicolo nel 1624 in una strada chiamata appunto Cupa. L’immagine, attribuita in passato a Pierin del Vaga, divenne rapidamente oggetto di venerazione tanto che nel 1625 papa Urbano VIII la fece trasferire  nella Basilica di Santa Maria in Trastevere.

La costruzione della cappella fu affidata al Domenichino che ne curò anche la decorazione recependo i modi e i motivi che avevano guidato Martino Longhi nella costruzione della cappella Altemps, sull’altro lato del transetto, a partire dalla ricca cornice che contorna il finestrone rettangolare che si apre al di sopra dell’ingresso.

I lavori, interrotti nel 1631 per il trasferimento a Napoli del Domenichino, ripresero tra il 1759 e il 1761, anni durante i quali il cardinale Enrico Stuart, duca di York, fu titolare della Basilica. Questi affidò a Zenobio del Rosso la realizzazione dell’altare in preziosi marmi policromi e a Gaspare Sibilla la Gloria degli Angeli (1723-1782) che circonda l’immagine dipinta della Madonna.

Al cardinale si deve anche il restauro dei seggi del coro ligneo che furono ornati con il suo stemma.

Sulla parete di sinistra Il riposo dalla fuga in Egitto di Carlo Maratta (1625/1713).