Inizialmente dedicata all’Arcangelo Michele, la cappella fu in seguito dedicata a santa Francesca Romana (1384-1440) conosciuta dai suoi concittadini come la “poverella di Trastevere”. Francesca Bussa (questo era il suo vero nome) era nata vicino a Piazza Navona ma dall’età di dodici anni, quando i genitori la diedero in sposa a Lorenzo Ponziani, si trasferì a Trastevere. La sua presenza segnò profondamente la vita del Rione dove la sua casa si trasformò in un centro di carità, di assistenza e di ospitalità per i poveri. Lei stessa chiedeva l’elemosina per i suoi poveri nelle strade della città. A Santa Maria in Trastevere nutriva il suo spirito nella preghiera e nell’ascolto della Parola di Dio.
La cappella nella prima metà del ‘700 fu ridisegnata da Giacomo Onorato Recalcati (1684-1723). I lavori, interrotti alla sua morte, vennero proseguiti da Filippo Ferruzzi, e dopo la cessione della cappella alla famiglia Bussi (di cui santa Francesca Romana era originaria), terminati da Francesco Ferrari.
L’ambiente è a pianta centrale con le pareti scandite da arcate e coperto da una cupola che poggia su quattro pennacchi. La chiave di volta è decorata dalla colomba dello Spirito Santo. La pala di altare è del modenese Giacomo Zoboli (1681-1767) e raffigura la Comunione di S. Francesca Romana.
Ai lati sono due monumenti funebri, dedicati (a sin.) al cardinale Giovan Battista Bussi, morto nel 1742, e (a des.) a padre Francesco Bussi, entrambi ideati dal Ferrari con un pregevole intarsio di marmi colorati ed il caratteristico stemma familiare degli occhi che risaltano in un fondo blu. Presso il monumento del cardinale Bussi è il busto di Giovanni Battista de’ Rossi autore di diversi studi su Santa Maria in Trastevere.