Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6, 30-34)

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Parola del Signore

 

 

Preghiamo

 

Perché il Signore ascolti la nostra preghiera per le folle di questo mondo che sono come pecore senza pastore: perché possano incontrare la sua commozione e il suo amore le guidi e le consoli un questo tempo difficile di smarrimento per tanti. Preghiamo

 

Perché il Signore doni alla Chiesa pastori animati dalla carità che guidino sempre con amore il gregge loro affidato. Per il nostro vescovo, papa Francesco, perché guarisca al più presto e possa riprendere il suo servizio pastorale. Preghiamo

 

Perché siano disarmati i disegni dei violenti: perché la morte, l’odio, il terrore non dominino più sul cuore degli uomini e ovunque possa regnare la pace. Per il Nord del Mozambico. Preghiamo

 

Per chi è straniero, per gli immigrati, per i profughi perché possano trovare accoglienza e fratelli che offrano loro aiuto e amicizia. Preghiamo

 

 

Per nutrire il nostro cuore

 

 

Valore della misericordia

Dio ha tanta premura per la misericordia, che, fattosi uomo e vivendo con noi, non disdegnò e non ebbe vergogna di distribuire lui stesso ciò che serviva ai poveri. Sebbene avesse creato tanto pane e potesse fare, con una parola, tutto ciò che voleva, sebbene potesse allineare tutti insieme centinaia di tesori, non ne fece nulla; invece volle che i suoi discepoli avessero un borsello e che lo portassero appresso, per avere di che soccorrere gl`indigenti. Dio, infatti, fa gran conto della misericordia; non solo della sua, ma anche della nostra verso i fratelli; e fece molte leggi nel Vecchio e nel Nuovo Testamento, che hanno per oggetto la misericordia in parole, in danaro e in opere. Di questa parla Mosè a ogni passo: questa a nome di Dio proclamano i Profeti – “Voglio misericordia e non sacrificio” (Os 6,6); gli Apostoli dicono e fanno la stessa cosa (Mt 9,13). Non la trascuriamo, allora; non giova solo ai poveri, giova anche a noi; riceviamo più di quanto diamo. (Giovanni Crisostomo, De eleemos., 5)

(Giovanni Crisostomo, De eleemos., 5)

 

 

Dio si fa uomo per amore

Per qual motivo mai, ci si chiede, Dio si è umiliato a tal segno, che la fede rimane sconcertata di fronte al fatto che egli, benché non possa esser posseduto né compreso dalla ragione e non si diano parole all`altezza di descriverlo, giacché trascende ogni definizione ed ogni limite, venga poi a mischiarsi con l`involucro meschino e volgare della natura umana, al punto da far apparire le sue sublimi e celesti opere come vili anch`esse, in seguito ad una mescolanza così disdicevole? 

Non ci manca certo la risposta che conviene a Dio. Tu vuoi sapere il motivo per il quale Dio è nato fra gli uomini? Ebbene, se tu eliminassi dalla vita i benefici che hai ricevuto da Dio, non potresti certo più indicare le cose attraverso le quali riconosci Dio. Noi riconosciamo la sua opera, infatti, proprio per il tramite di quei benefici di cui veniamo gratificati: è osservando ciò che accade, appunto, che noi individuiamo la natura di chi compie l`opera. Se, adunque, l`indizio e la manifestazione tipica della natura divina sono rappresentati dalla benevolenza di Dio nei confronti degli uomini, ecco che tu hai la risposta che chiedevi, il motivo, cioè, in base al quale Dio è venuto fra gli uomini. La nostra natura, infatti, afflitta com`era da una malattia, aveva bisogno di un medico. L`uomo, che era caduto, aveva bisogno di chi lo rimettesse in piedi. Chi aveva perduto la vita, aveva bisogno di chi la vita gli restituisse. Occorreva, a chi aveva smesso di compiere il bene, qualcuno che sulla via del bene lo riconducesse. Invocava la luce chi era prigioniero delle tenebre. Il detenuto aveva bisogno di chi lo liberasse, l`incatenato di chi lo sciogliesse, lo schiavo di chi lo affrancasse. Ora, son forse questi dei motivi futili e inadeguati perché Dio se ne sentisse stimolato a discendere in mezzo all`umanità, afflitta in questo modo dall`infelicità e dalla miseria?

(Gregorio di Nissa, Catech. Magna, 14-15)

 

 

La carità vera si traduce in opere di misericordia

Perciò, la Verità stessa (Cristo), mostratasi a noi nell`assunzione della nostra umanità, mentre sul monte si immerge nella preghiera nelle città opera miracoli (cf. Lc 6,12); ciò evidentemente nell`intento di appianare la via della imitazione alle buone guide di anime, perché, pur protese verso le supreme altezze della contemplazione, nondimeno si mescolino con la compassione alle necessità degli infermi. Infatti, la carità tende mirabilmente in alto se ed in quanto attratta in basso dalla misericordia verso i prossimi; e con quanto maggior benevolenza si piega verso le infermità, tanto più gagliardamente risale alle vette.

(Gregorio Magno, Lib. Reg. Pastor., 2, 5)

 

 

Il Vangelo della Domenica

 

 

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