Per orientare la nostra preghiera

 

Dal Vangelo secondo Giovanni (Mc 6, 41-51)

In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».
Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Parola del Signore

 

 

Preghiamo

 

Perché possiamo essere testimoni generosi dell’amore di Dio per gli uomini e capaci di comunicare a tutti il Vangelo. Preghiamo

 

Per il nostro vescovo, papa Francesco e per tutta la Chiesa perché cresca sempre più nell’ascolto della Parola e sappia viverla con fede in mezzo agli uomini. Preghiamo

 

Perché davanti a tante difficoltà del mondo, il Signore vinca ogni violenza e la guerra e doni la pace sospirata ad ogni popolo ferito e umiliato. Preghiamo

 

Per tutti quelli che sono alla sera della vita, per chi è malato, per chi soffre. Perché il Signore ascolti la loro voce quando lo invocano, sia per loro rifugio e protezione e perché il mondo sia liberato dalla Pandemia. Preghiamo

 

 

 

Per nutrire il nostro cuore

 

 

Solo il corpo di Cristo vive dello Spirito di Cristo

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Vivo precisamente perché disceso dal cielo. Anche la manna era discesa dal cielo; ma la manna era l’ombra, questo pane è la stessa verità. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno, e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo (Gv 6,51-52). Come riuscirà la carne (cioè l’uomo fatto di carne) a capire perché il Signore ha chiamato carne il pane? Egli chiama carne quel pane che la carne non può comprendere, e la carne non lo può comprendere anche perché esso è chiamato carne. Per questo rimasero inorriditi, e dissero che era troppo, e che non era possibile. È la mia carne – dice – per la vita del mondo. I fedeli dimostrano di conoscere il corpo di Cristo, se non trascurano di essere il corpo di Cristo. Diventino corpo di Cristo se vogliono vivere dello Spirito di Cristo. Dello Spirito di Cristo vive soltanto il corpo di Cristo. Capite, fratelli miei, ciò che dico? Tu sei un uomo, possiedi lo spirito e possiedi il corpo. Chiamo spirito ciò che comunemente si chiama anima, per la quale sei uomo: sei composto infatti di anima e di corpo. E così possiedi uno spirito invisibile e un corpo visibile. Ora dimmi: quale è il principio vitale del tuo essere? È il tuo spirito che vive del tuo corpo, o è il tuo corpo che vive del tuo spirito? Che cosa potrà rispondere chi vive (e chi non può rispondere, dubito che viva), che cosa dovrà rispondere chi vive? È il mio corpo che vive del mio spirito. Ebbene, vuoi tu vivere dello Spirito di Cristo? Devi essere nel corpo di Cristo. Forse che il mio corpo vive del tuo spirito? No, il mio corpo vive del mio spirito, e il tuo del tuo. Il corpo di Cristo non può vivere se non dello Spirito di Cristo. È quello che dice l’Apostolo, quando ci parla di questo pane: Poiché c’è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo (1Cor 10,17). Mistero di amore! Simbolo di unità! Vincolo di carità! Chi vuol vivere, ha dove vivere, ha di che vivere. S’avvicini, creda, entri a far parte del Corpo, e sarà vivificato. Non disdegni d’appartenere alla compagine delle membra, non sia un membro infetto che si debba amputare, non sia un membro deforme di cui si debba arrossire. Sia bello, sia valido, sia sano, rimanga unito al corpo, viva di Dio per Iddio; sopporti ora la fatica in terra per regnare poi in cielo.

(Sant’Agostin0, Discorso sul Vangelo di Giovanni, Omelia 26)

 

 

Il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo
 
Il Cristo è “pane della vita” per quelli che credono in lui: Credere in Cristo è mangiare il pane di vita, è possedere in sé il Cristo, è possedere la vita eterna…
 “Io sono il pane della vita. – Egli dice – I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti” (Gv 6,48ss).
In ciò si deve capire la morte spirituale.
 Perché sono morti?
Perché credevano a ciò che vedevano; non capivano ciò che non vedevano… Mosè ha mangiato la manna, Aronne pure e molti altri anche che sono piaciuti a Dio e non sono morti.
Perché non sono morti?
Perché hanno capito nello spirito, hanno avuto fame nello spirito, hanno gustato nello spirito la manna per essere saziati nello spirito. “Questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia” (v. 50).
Questo pane, cioè Cristo stesso che così parlava…, è stato prefigurato dalla manna, ma può più della manna.
Poiché per se stessa la manna non poteva impedire di morire spiritualmente…
Ma i giusti hanno visto nella manna Cristo, hanno creduto alla sua venuta, e Cristo, di cui la manna era il simbolo, dà a tutti coloro che credono in lui di non morire nello spirito.
Ecco perché dice: “ Questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia”.
Qui sulla terra, qui ora, davanti ai vostri occhi, occhi di carne, qui si trova “il pane disceso dal cielo”. “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo” (v.51).
Il “pane di vita” di poco fa è ora chiamato “pane vivo”.
Pane vivo, perché possiede in se stesso la vita che resta e perché può liberare dalla morte spirituale e dare la vita. Prima ha detto: “Chi ne mangia non morirà”; ora parla chiaramente della vita che dona: “Chi mangia questo pane vivrà in eterno” (v. 58).

(Baldovino di Ford, Il sacramento dell’altare)

 

 

 

Il Vangelo della Domenica

 

 

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