La chiesa di San Callisto sorge sulla casa romana dove papa Callisto I (217-222) si ritirava in preghiera e dove, secondo la tradizione, subì il martirio, prima gettato dalla finestra e poi annegato in un pozzo di cui si conserva ancora la vera nel giardino dell’ex convento di San Callisto.
La struttura originaria, un piccolo oratorio trasformato in chiesa nel 741, fu ricostruita nel XII secolo e ristrutturata da Callisto III nel XV secolo; nel 1608 Paolo V assegnò chiesa e convento ai Benedettini cassinesi. Ulteriori restauri si ebbero tra il 1610 ed il 1613 su progetto di Orazio Torriani e poi sotto il pontificato di Pio XI. Infine nuovi e rilevanti lavori furono condotti negli anni Trenta dall’architetto Giuseppe Momo.
Da casa di un papa amico dei poveri, San Callisto si è trasformata in una casa dei poveri. Da molti anni ormai apre le sue porte a chi è meno fortunato in occasione del pranzo di Natale e nei mesi più rigidi dell’anno offre riparo a chi dorme per strada. Sono circa trenta le persone, fra italiani e stranieri ospitati per la notte nella chiesa e nei locali attigui, opportunamente riscaldati e provvisti di letti, coperte e servizi igienici. Gli ospiti possono cenare dalle ore 19 in poi, presso la vicina mensa di Via Dandolo, e quindi accedere alla chiesa tra le 20 alle 22.
L’accoglienza è garantita dai volontari della Comunità di Sant’Egidio che sono presenti durante tutto l’orario di apertura e, a turno, anche la notte. Ogni ospite viene preso in carico dai volontari e accompagnato nella ricerca di soluzioni alle sue necessità materiali e di salute. Nei giorni successivi alla prima accoglienza si cercano situazioni di accoglienza più stabili.
San Callisto, rettoria pertinente al territorio della Parrocchia di Santa Maria in Trastevere, è dal 1517 titolo cardinalizio. L’attuale cardinale titolare è S. Em. Willem Jacobus Eijk, Arcivescovo Metropolita di Utrecht. E’ chiesa aperta al culto e alla catechesi in particolare degli anziani e delle persone che vivono in strada.